Come ci aumenteranno le tasse senza aumentarci le tasse

Come ci aumenteranno le tasse senza aumentarci le tasse

11 Giugno 2019 0 Di Redazione

Come sapete il Governo sta preparando delle misure per trovare soldi da immettere nelle casse pubbliche.
Questa misura ha tre cardini, cercare di rispettare le promesse fatte agli elettori, come il Reddito di Cittadinanza e la Quota 100, evitare di aumentare il debito pubblico, e per ultimo rispettare  le regole dell’Unione Europea.
Sappiamo che l’Italia, soprattutto nell’ultimo anno, non ha i soldi necessari per ridurre il deficit, ne ha possibilità di fare introiti vendendo per proprietà statali.
Quindi da dove prenderanno questi soldi? Sai già la risposta a questa domanda: con un aumento delle tasse.

aumento delle tasse

Il governo però ha promesso che non aumenterà la pressione fiscale degli italiani.
Quindi come fare un aumento delle tasse senza aumentare le tasse?
So che non è una bella notizia, ma esistono diversi modi per aumentarci le tasse senza aumentare le tasse.
Dato che il Governo attuale non vuole farsi ricordare per manovre finanziarie impopolari, non resta che aumentare le tasse in via indiretta.
Vediamo come possono fare.

Aumento delle tasse senza aumento delle tasse

Un modo molto usato anche dai governi precedenti è quello delle tassazioni indirette sui consumi.
Tassando i consumi, e non il reddito, il cittadino non ha subito l’impressione di pagare più tasse.
In più il canone Rai ha insegnato che alcune tassazioni possono essere fatte pagare insieme ai servizi, un esempio è la tassa che il Decreto Crescita vuol legare alla bolletta della luce per salvare Alitalia dalla chiusura.

Aumentare l’IVA senza aumentare l’IVA

Il premier ha promesso che non farà scattare le clausole di salvaguardia, e quindi evitare l’aumento dell’Iva, ma come farà?
Anche qua problema si risolve girandoci intorno.
Basterà togliere l’IVA agevolata ai numerosi beni, quelli con l’IVA al 4% e al 10%, portandoli all’IVA ordinaria al 22%.
Facendo così potrà aumentare il gettito dell’IVA senza dire di aumentare l’IVA al 25% (forse).
Senza fare riforme impopolare il Governo garantirebbe allo Stato maggior gettito.

Questa soluzione permetterebbe di risolvere 2 problemi, il primo è la difficoltà del Governo a rendere produttiva l’Italia, il secondo è fare contenta la Commissione Europea che già si era espressa negativamente sulle aliquote agevolate dell’IVA.
Sono pochissimi gli stati dell’Unione Europea che hanno più di 2 aliquote IVA, l’Italia ne ha 4 (4%, 5%, 10% e 22%).
Basti pensare che una aliquota dell’IVA inferiore al 5% ce l’hanno soltanto Irlanda, Spagna, Francia e Lussemburgo oltre all’Italia ed anche loro hanno lo stesso problema.

Dato che l’acquisto di prodotti tra stati europei è esente da IVA, in pratica comprare  uno smartphone in Germania costa il 22% in meno, l’Unione Europea sta cercando di far applicare la stessa percentuale di IVA ad ogni paese della comunità così da rendere gli acquisti all’estero egualmente convenienti indipendentemente dagli Stati.
Oggi infatti è spesso presente un occultamento di ricavi derivanti da operazioni di prodotti ad aliquota ordinaria e acquisti ad aliquota ridotta, che permette a molte aziende di guadagnare sulla differenza.
Questa attività si chiama arbitraggio finanziario, e non è ben vista dai singoli stati perché in pratica le aziende trattengono i soldi dei cittadini che sarebbero dovuti andare ad aumentare il ricavo delle tasse.
Purtroppo l’Italia, con la sua tassazione al 4% e al 5%, è tra gli stati più convenienti per questa attività sul filo della legalità.

Aumentare le tasse sugli immobili senza aumentare le tasse sugli immobili

Questa è una storia che abbiamo già visto pochi anni fa.
La riforma dei valori catastali degli immobili permette allo stato di aumentare il valore dell’immobile senza dichiarare il conseguente aumento delle tasse sugli immobili.
L’inefficienza dello Stato Italiano ha fatto si che le tasse sulla casa siano rimaste invariate per decenni perché non c’era mai stato un allineamento dei valori immobiliari al costo della vita, e soprattutto al valore commerciale.
Ricalcolando gli estimi di questi valori, gli immobili verrebbero aggiornati al valore di mercato tutte le proprietà di un privato cittadino.
La conseguenza è che il patrimonio immobiliare verrebbe quindi rivalutato ad un valore più alto, con il conseguente aumento della base imponibile di IMU e Tasi.
Stimando in maniera ottimistica questa rivalutazione dovremmo pagare più del doppio di tasse rispetto all’anno scorso, il tutto senza che il Governo aumenti IMU e Tasi.
In pratica se ieri la casa valeva 100’000 euro con la rivalutazione varrebbe 200’000 euro, e di conseguenza raddoppierebbero le tasse legate alla casa.
Ma non solo, aumentando il valore aumenterebbero le assicurazioni sulla casa e sarebbe più difficile prendere mutui e prestiti anche solo per la ristrutturazione.

Aumentare le Tasse Comunali per non aumentare le Tasse Statali

L’ aumento delle imposte comunali lo conosciamo bene da quest’anno.
L’ultima legge di bilancio ha permesso ai Comuni di aumentare le aliquote Irpef, IMU e Tasi.
Lo stato si è trovato costretto a finanziare molto meno i Comuni, e contemporaneamente ha dovuto dare la possibilità ai Comuni stessi di recuperare i soldi non versati dallo stato in altro modo.
Questa è stata una scelta quasi obbligata soprattutto per avere quei fondi necessari a finanziare il Reddito di Cittadinanza e la Quota 100.
In pratica, se vediamo ogni anello della catena, i soldi per il Reddito di Cittadinanza li devolviamo noi grazie all’aumento delle tasse sulla casa e le tasse sulla spazzatura.

Meno detrazioni e più problemi

L’ultimo modo che lo Stato ha per un  aumento delle tasse senza aumentare le tasse è quello di ridurre le detrazioni e le agevolazioni fiscali.
Non è fanta finanza visto che il Governo sulle detrazioni fiscali ci sta già lavorando da qualche tempo.
Questo è il vero campo di battaglia della Lega per trovare i famosi 50 miliardi di euro per finanziare la flat tax.
In pratica si andranno a ridurre le detrazioni sui mutui per la  prima casa, che ovviamente ridurranno gli acquisti degli immobili, ma che permetteranno di risparmiare sin da subito parecchi soldi nelle tasche dello Stato.

Chi ha sfruttato gli sconti Irpef per le ristrutturazioni degli immobili, il famoso Bonus Ristrutturazione Casa, sa che fino a quest’anno erano del 50%.
Probabilmente dall’anno prossimo passeranno al 36% o forse meno.
Questa riduzione renderà meno conveniente ristrutturare la propria casa, il che produrrà un ennesimo fermo del lavoro questa volta anche delle piccole imprese edili.

Tra le detrazioni che saranno eliminate ce ne saranno tantissime anche sulla sanità.
Con la speranza che il Governo mantenga la promessa di escludere indigenti e portatori di handicap.

Conclusioni

Come vedete rimodulare le detrazioni fiscali, eliminare l’IVA agevolata a molti prodotti di largo uso, rivalutare i beni soggetti a tassazione raddoppiandone il valore per raddoppiarne le tasse sono tutte strade molto semplici da percorrere.
Nessuna di queste però è un vero aumento delle tasse, quindi il Governo non è costretto a dichiarare esplicitamente che aumenterà le tasse, ma sarà una conseguenza delle scelte fatte.

Di fatto questo modo di cambiare le carte in gioco produrrà un fermo in molti dei mercati, primo tra tutti quello dell’edilizia, e probabilmente la chiusura di molte aziende che ad oggi galleggiavano grazie ai prodotti soggetti ad’IVA agevolata.
Aumenteranno invece gli acquisti di prodotti stranieri, esenti da IVA per le regole dell’Unione Europea.
Chi non riuscirà a tenere botta sarà così costretto a spostare la sede all’estero, come già stiamo vedendo in questi giorni con Mediaset.

Il problema lo avranno come sempre i privati cittadini, che saranno costretti a sborsare anche più di 2000 euro già dal prossimo anno.
Vedremo fino a quanto si spingeranno a prenderci i soldi nel portafoglio nei prossimi mesi, probabilmente a ridosso della manovra finanziaria di fine anno.

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