Le Tasse Locali Mangiano il Bonus 80€

Le Tasse Locali Mangiano il Bonus 80€

28 Febbraio 2017 1 Di Redazione

Il bonus 80€ a favore dei lavoratori dipendenti, è arrivato a circa 8,6 milioni di famiglie italiane.
E’ una delle novità introdotte dal governo Renzi per ridare fiato all’economia.
L’immissione di “denaro fresco” nelle intenzioni del governo avrebbe dovuto rivitalizzare il commercio.Bonus 80€

Una mossa che non ha prodotto gli effetti sperati.
Tanto che gli indicatori di spesa non hanno fatto registrare degli aumenti nei mesi seguenti.
Il governo ha comunque confermato l’intervento, con l’intenzione di farlo diventare permanente.

Nelle intenzioni dell’esecutivo questo provvedimento avrebbe dovuto in seguito interessare:

  • pensionati, esclusi dalla prima fase;
  • famiglie numerose che superassero la quota di reddito massima per poterne usufruire;

Il bonus si sarebbe esteso sia in base al reddito sia alla composizione familiare.
Fino ad ora però le risorse necessarie non sono state reperite e quindi è rimasta solo una intenzione.
Ora arriva anche uno studio effettuato dalla Cisl secondo il quale gli 80 euro del bonus vengono di fatto “azzerati” dagli aumenti delle tasse locali.

Il rapporto elaborato dalla Cisl e che prende in esame il peso del fisco sulle tasche dei cittadini italiani, rende noto, che l’importo medio percepito dalle famiglie italiane è di 683 euro annui.Le Tasse Locali Mangiano il Bonus di 80€

A fronte di questo stanno gli aumenti delle tasse locali, quello di alcune accise.
Quindi la pressione fiscale totale a carico delle famiglie italiane, nei quattro anni dal 2010 fino al 2014, è aumentata portandosi dal 30,8% al 31,1%.

Nel rapporto si segnala che la pressione “erariale” si sposta dal reddito ai consumi.
Sta cambiando ma rimane nel complesso “costante”.

Il rapporto fotografa una situazione che nelle discussioni familiari di tutti i giorni era già stata segnalata.
Il rapporto conferma le polemiche sia delle organizzazioni sindacali, che dei partiti di opposizione.

In dettaglio nei dati del rapporto Cisl, si può notare come sia stata “reintrodotta la tassa sulle prime case.
La tassa sulle prime case ha in realtà subito un aumento. Ad esempio a fronte di un Irpef che passa dal 20,35 al 19,3% l’IVA e le accise salgono dal 9% al 10,1%.
Nel documento del sindacato si critica anche il criterio di distribuzione che è andato in generale a penalizzare proprio i cittadini con il reddito più basso.
L’intervento ha escluso sia i pensionati che i lavoratori autonomi, ottenendo l’effetto di redistribuire il reddito verso i lavoratori dipendenti.

Nel rapporto si nota anche che il maggiore aumento delle tasse locali si è avuto tra il 2012 ed il 2013 ma che al momento della sua reintroduzione questi aumenti non sono stati azzerati.
L’aumento legato alla compensazione dell’abolizione dell’IMU non è diminuito con la sua reintroduzione.

Ed ora si teme un effetto negativo anche per la tredicesima che un tempo era il “tesoretto” sul quale si sperava per le spese di fine anno.
La tredicesima molto attesa anche dal settore del commercio e del turismo.
Gli effetti della tredicesima sui consumi saranno limitati visto che quasi tutto l’importo sarà impiegato per far fronte alle tasse.

Aggiornamento Bonus 80€. Anche nel 2017…

Una brutta notizia anche per quest’anno.
Non spendete gli 80€ perché è probabile che a fine anno dovranno essere restituiti.
Come scrive anche Altroconsumo, il problema della restituzione del bonus 80€ non è stato risolto.
Se per qualche motivo superate i 26000€ di reddito lordo, o non superate gli 8000€ annuali, gli 80€ devono essere restituiti.
Non solo come guadagno lavorato, basta una proprietà di cui non è a conoscenza il datore di lavoro.
Oppure basta un licenziamento prima di aver guadagnato gli 8000€  per far scattare la restituzione.
Proprio oggi anche La Repubblica parla del problema ancora non superato.

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