DEF. Di nuovo aumento dell’IVA e tasse su tabacchi e giochi e lotterie

DEF. Di nuovo aumento dell’IVA e tasse su tabacchi e giochi e lotterie

12 Aprile 2017 0 Di Redazione

É stato appena pubblicato il DEF, il Documento di Economia e Finanza, che in pratica è una piccola manovrina economica.
Lo stato ha scritto sul documento che gli servono altri soldi, che ovviamente dovremo dargli noi.
Per questo c’è un nuovo aumento dell’IVA, un rincaro dei Tabacchi e delle tasse sui giochi e sulle lotterie.

Aumento dell'IVA

Che c’è scritto nel DEF. Vediamo in dettaglio cosa faranno dei nostri soldi.

Il governo prevede un aumento della pressione fiscale dal 2018.
Dal 42,3% che abbiamo nel 2017 diventerà 42,8% per il 2018 e 2019.
Questo è quanto dovremmo pagare in più a causa dell’aumento delle aliquote Iva, aumento che era previsto dalla clausola di salvaguardia europea,
firmata se non ricordo male da Berlusconi.
Il governo si è impegnato a rimuoverle con la prossima legge di bilancio, ma ricordiamoci che l’anno prossimo ci sono le elezioni.
Ecco il testo del DEF dal sito del governo.

Altri soldi per le Banche

10 miliardi di euro per la ricapitalizzazione delle banche in crisi.
E non neanche tutto, questi 10 miliardi sono una quota, il 50% circa, di quanto messo da parte con il decreto salva-risparmio approvato il 12/2016 e  poi convertito in legge a metà febbraio scorso.

I Privati non comprano i beni statali

Rispetto ai DEF degli anni scorsi le previsioni sui guadagni dalle privatizzazioni sono meno ottimistici.
Questo perché in passato le privatizzazioni sono andate peggio del previsto.
In pratica sono pochi quelli che vogliono, o possono, comprare i beni dello stato messi in vendita.

I proventi poi vengono calcolati sul PIL e non sul valore netto del bene.
Per i 3 anni che vanno dal 2017 al 2020 il governo calcola incassi dello 0,3% del PIL del relativo anno.
Al momento parliamo di circa 5 miliardi. Se pensiamo che per il 2016 erano previsti 8,5 miliardi capite da soli a quanto ammonta il mancato guadagno.
Faccio copia e incolla della tabella pubblicata da Repubblica, e così vediamo che previsioni hanno fatto i nostri esperti al governo:

Quadro macroeconomico programmatico
20162017201820192020
PIL0,91,1111,1
TASSO DISOCCUPAZIONE11,711,511,110,510
INDEBITAMENTO NETTO-2,4-2,1-1,2-0,20
INDEBITAMENTO STRUTTURALE-1,2-1,5-0,70,10
DEBITO PUBBLICO132,6132,5131128,2125,7
DEFLATORE DEL PIL0,81,11,81,81,7

 

Pressione fiscale in salita vuol dire che Aumentano le tasse

Le tabelle del DEF dicono che la pressione fiscale scende al 42,3%, nel 2017  rispetto al 42,9% del 2016, un ridicolo 0,06%.
Ma la vedremo risalire al 42,8% il 2018 e nel 2019.
La parte divertente è che hanno calcolato tutto anche al netto degli 80€ di bonus, e facendo i calcoli esce fuori che la pressione fiscale scende dal 42,3% del 2016 al 41,8% nel 2017, per poi salire al 42,2% nel 2018 e al 42,3% nel 2019.
Parliamo dello 0,05% in meno di tasse nel 2017!
In parole povere, ad occhio e croce quest’anno avremo qualcosa come 0,20€  in più ogni 100€ di guadagno,
che però si riprenderanno nel 2018 e 2019.

Spending Review, ovvero quando lo stato tira la cinghia

Parlando di spending review il taglierà almeno un miliardo di euro l’anno:

“Dal lato della spesa, anche sulla scorta della riforma della procedura di formazione del bilancio, si attuerà una nuova revisione della spesa”,

e ancora:

“Le Amministrazioni centrali dello Stato contribuiranno al conseguimento degli obiettivi programmatici con almeno un miliardo di risparmi di spesa all’anno”

Ora non ho ben capito se taglieranno ancora a salute, istruzione e welfare o se veramente vorranno tagliare qualche spesa al momento probabilmente inutile.

Aumentano i soldi per la lotta alla povertà.

Il governo stanzierà 1,2 miliardi di euro nel 2017 e 1,7 miliardi di euro nel 2018.
Non verranno dati direttamente ai più disagiati, ma verranno erogati tramite il reddito di inclusione, la razionalizzazione delle prestazioni assistenziali  e quello che chiamano “rafforzamento degli interventi in materia di servizi sociali”.

Crescita al rialzo.

Ora, per quanto possa sembrare assurdo, il governo potrebbe ritoccare verso l’alto le prospettive di crescita.
cito:

“Il miglioramento dei dati economici e delle aspettative nelle economie avanzate, Italia compresa, potrebbe giustificare una significativa revisione al rialzo della previsione di crescita del Pil per il 2017”

Più soldi agli statali

La promessa fatta dal governo ai sindacati è l’aumento (medio) in busta paga di 85 euro lordi al mese per tutti gli Statali.
Il consiglio dei ministri inoltre ha confermato uno stanziamento di 2,8 miliardi per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, bloccato da otto anni.

Ma non solo: sulle assunzioni della Pubblica amministrazione il turnover dei Comuni sopra i 10mila abitanti passa dal 25% al 75%  quest’anno e potrebbe diventare addirittura il 90% nel 2018 per le amministrazioni che raggiungono il pareggio di bilancio.
Tenete d’occhio le tasse comunali quindi.

No alla revisione del catasto

Neanche questa volta verranno rivisti gli archivi catastali, e di conseguenza le stime dei valori catastali.
Ben venga per chi ha casa in centro e ci paga tasse come se stessimo ancora agli anni ’50.
Peccato per gli introiti statali che così non potranno usufruire di questo mancato guadagno.

La legge “anti scorrerie”

Non ho capito bene a cosa serve la legge anti scorrerie del ministro Calenda.
Ha introdotto obblighi informativi maggiori per quei soci in società quotate sul mercato Italiano.
Ora mi informo per sapere il manager svizzero che ha una quota in una azienda italiana che deve fare…

Buoni propositi: aumento produttività e reddito di inclusione.

Iniziamo col reddito di inclusione, le statistiche ufficiali dicono che più di 4,5 milioni di Italiani vivono sotto la soglia di povertà.
In tutto in Italia siamo circa 60 milioni, 4,5 milioni significa che il 7,5% della popolazione è povera.

Apro una parentesi personale, secondo me la causa è causa di 2 fattori:
1 – ovviamente non c’è lavoro, probabilmente perché non c’è più produzione in Italia,
2 – più meno la metà dei soldi dei lavori meno pagati vanno comunque allo stato sottoforma di tasse, il che lo fa diventare automaticamente concausa della povertà.

Bene, il reddito di inclusione è una somma che dovrà essere spesa in una serie di attività e procedure per il reintegro nel mondo del lavoro.
Semplifico: l’anno prossimo avremo il boom del business dei corsi di formazione e cose simili.
Ovviamente non sarà possibile capire la reale efficacia di questo provvedimento se non tra 2 o 3 anni.

Incentivi alla produttività

Bene, gli incentivi alla produttività sono dei premi a piccole e medie imprese legati appunto alla produttività che hanno avuto nell’anno fiscale.
Cosa non mi piace di questa cosa? Verranno premiate quelle aziende che vanno bene, che avranno più potere economico per crescere.
E chi ha problemi di liquidità? Magari proprio perché lo stato è in ritardo con i pagamenti?

Arriva la famosa tassa AirBnB! Ossia gli intermediari digitali o no dovranno pagare una tassa del 21% sul reddito.

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