Nuovo lavoro e periodo di prova, come funziona e quanto dura

Nuovo lavoro e periodo di prova, come funziona e quanto dura

11 Novembre 2019 0 Di Redazione

Quando cambi lavoro c’è sempre un periodo di prova da superare.
Ma che significa periodo di prova? Che cos’è, quanto dura, e come devo considerarlo?
Se non mi piace l’ambiente di lavoro posso dare le dimissioni?
Posso essere licenziato durante questo periodo?
Il periodo di prova mi viene pagato meno di quanto pattuito?

periodo di prova

Queste sono le domande sul periodo di prova che ci facciamo quando cambiamo lavoro.
Vediamo ora quali sono le risposte.

Cos’é e a che serve

Il periodo di prova è un periodo di tempo, che non può essere meno di tre mesi, in cui il nuovo assunto e l’azienda capiscono se il rapporto di lavoro può essere proficuo per entrambi oppure se è meglio cambiare.

Può capitare che cambiando lavoro ci si trovi in un ambiente o a fare determinate mansioni che non ci piacciono, e che oltre ad aumentare la frustrazione, non ci fanno lavorare nel migliore dei modi.
Lo sanno sia i datori di lavoro che i dipendenti. Tra i compiti del datore di lavoro c’è anche quello di creare un ambiente di lavoro favorevole a tutti, tra i compiti del lavoratore c’è quello di integrarsi nel miglior modo possibile.

Se però qualcosa non va come il lavoratore o il datore di lavoro si aspettano allora il rapporto di lavoro va risolto, senza preavviso e senza giustificazioni, e quindi senza troppe implicazioni da ambo le parti.
Per questi motivi è stato creato il periodo di prova.

Durata del periodo di prova

Il periodo di prova dura da 1 a 6 mesi, e viene concordato in fase di contratto.
Per i metalmeccanici si ha 1 mese di prova per la 1° categoria, 1 mese e mezzo per 2°, 3° e 3° super, 3 mesi per la 4°, 5° e 5° super e 6 mesi per categoria 6°, 7° e 8° quadri.
Il numero di mesi però può essere allungato in caso di lavoro che preveda trasferte o turni.

Il periodo di prova minimo è descritto nel CCNL, e varia in base al tipo di lavoro.
Inoltre questo periodo è previsto in tutti i tipi di contratto, compresi i contratti di apprendistato e di formazione lavoro.
Questo periodo può essere però ridotto se l’azienda e il lavoratore si trovano entrambi contenti della nuova situazione lavorativa.
In questi casi il responsabile delle risorse umane o il datore di lavoro deve inviare una lettera al lavoratore invitandolo a terminare anticipatamente il periodo di prova, che ovviamente il lavoratore deve firmare.

Busta paga e stipendio

Per la busta paga, e di conseguenza per lo stipendio, i mesi trascorsi nel periodo di prova sono a tutti gli effetti trattati come qualsiasi altra mensilità.
Deve essere pagato come stabilito nel contratto e vengono maturate ferie, tredicesima, quattordicesima dove previsto, e TFR.
É previsto anche il pagamento dei contributi, secondo le regole dell’INPS che potete leggere sul sito ufficiale.
La busta paga quindi non indica che è una mensilità corrisposta durante il periodo di prova, e il compenso è calcolato su tutto il mese, o fino all’ultimo giorno di lavoro in caso di non superamento del periodo o di dimissioni spontanee.

Per saperne di più come leggere la busta paga leggi il nostro articolo dedicato seguendo questo link.

Il licenziamento durante il periodo di prova

Il licenziamento durante il periodo di prova può essere deciso dal datore di lavoro in qualsiasi momento.
Per essere valido però il nuovo dipendente in prova deve aver avuto la possibilità di lavorare al meglio, non essere stato discriminato per sesso o religione o altro, deve essere stato coinvolto nelle attività che riguardano il suo ruolo, deve aver avuto l’accesso agli strumenti di lavoro necessari a compiere la sua mansione.

Per esempio se si viene assunti per un lavoro che prevede l’uso del computer e il computer non viene fornito dal datore di lavoro allora quest’ultimo non può far valere il diritto al licenziamento durante il periodo di prova.
Un altro esempio, amaro ma che può succedere, è se in una fabbrica una nuova assunta venga licenziata durante il suo periodo in prova e non abbia accesso ai macchinari previsti dalla sua mansione perché donna. Anche questo è un licenziamento non valido.

Se ci sono casi in cui il neo assunto non sia stato messo in condizione di esprimere la sua professionalità, in qualsiasi modo possibile, allora il licenziamento è illegittimo.

Se non ci sono questi presupposti allora il licenziamento è da considerarsi valido e il periodo di tempo lavorato sarà pagato secondo quanto firmato sul contratto.

Le dimissioni durante il periodo di prova

L’altro lato di questo periodo è la possibilità al neo assunto di dare le dimissioni in qualsiasi momento del periodo di prova, senza giustificazione e senza preavviso.

Puoi dare le dimissioni senza dare spiegazioni qualsiasi sia il motivo, ambiente di lavoro poco accogliente, strumenti di lavoro non perfettamente funzionanti o troppo datati, colleghi antipatici, mansioni non adeguate al tuo livello di esperienza, se non vuoi dire il motivo della tua scelta il datore di lavoro non è tenuto a saperlo.

Per rendere effettivo il licenziamento basta una lettera di dimissioni consegnata al responsabile del personale dell’azienda o direttamente al datore di lavoro.
Il periodo di tempo lavorato sarà comunque pagato secondo quanto firmato sul contratto.

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