Come Leggere Busta Paga. Spiegazioni passo passo sugli elementi della tua busta paga.

Come Leggere Busta Paga. Spiegazioni passo passo sugli elementi della tua busta paga.

3 Settembre 2018 3 Di Redazione

Come Leggere Busta Paga? Bella domanda! E’ importante capire bene quello che ci viene pagato.
Iniziamo con dire che la busta paga è un documento obbligatorio per legge.
Tutti coloro che sono assunti regolarmente hanno l’obbligo di percepirla tutti i mesi.
Nel caso in cui si lavori e non si percepisca la busta paga valida ai fini fiscali ci si trova a fare un lavoro in nero, irregolare senza alcun versamento di contributi agli enti previdenziali.

Come Leggere Busta Paga

Come Leggere Busta Paga – Ogni persona assunta regolarmente è soggetto alla busta paga

La Busta Paga è l’attestazione dei giorni lavorati presso l’azienda per la quale si lavora.
Dove si evince in che ruolo si è assunti, i dati della retribuzione stabilita e le tasse a cui si è assoggettati.
Da questo calcolo viene fuori l’importo netto che il dipendente percepirà a fine mese come stipendio o salario.
La maggior parte delle volte però ci arriva in mano questo pezzo di carta e non siamo capaci di interpretarlo e ci domandiamo Come Leggere Busta Paga?
Solitamente è importate capire il netto dello stipendio che dobbiamo percepire da dove deriva.
Tutte le voci che leggiamo alla consegna della busta sono a volte incomprensibili.

Come Leggere Busta Paga
Cerchiamo di capire come si legge la busta paga e quali sono le voci principali che la formano.

Busta Paga, come capirla

Anzitutto su Come Leggere Busta Paga iniziamo con il dire che la Busta Paga è formata da quattro blocchi di competenza:
1. Il primo blocco contiene i dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore;
2. Il Secondo blocco è relativa all’inquadramento economico del lavoratore;
3. Il Terzo blocco contiene gli importi trattenuti ai fini fiscali e previdenziali al lavoratore;
4. Il quarto blocco evidenzia il riepilogo delle ore di permesso e di ferie maturati e goduti.

Queste sono le parti che contengono tutte le buste paga.
A volte può capitare che non siano nello stesso ordine in cui lo abbiamo elencato, dipende dal modulo.
Molti si sono uniformati e al 90% rispettano questo ordine di sequenza di dati.
A questo punto vediamo di capire meglio ogni singolo blocco di competenza.

La Busta Paga – Primo blocco
Dati anagrafici del datore di lavoro e del lavoratore

Questa sezione contiene i dati del datore di lavoro e del lavoratore ed è sempre posizionata nella parte alta della busta paga.
Prima c’è la sezione anagrafica del datore di lavoro e devono essere citati sempre l’anagrafica delle società per la quale lavorate, la ragione sociale, la posizione INPS e la posizione INAIL.
Successivamente c’è l’anagrafica del dipendente e devono esserci scritti i seguenti dati:

  • il numero di matricola
  • il cognome e nome
  • il codice fiscale
  • la data di assunzione
  • il mese di retribuzione
  • il livello e qualifica
  • gli elementi vari del trattamento salariale
  • le ferie, le festività e i permessi retribuiti

Dopo questa parte c’è la sezione dell’inquadramento economico del lavoratore. Diciamo la parte principale dalla busta paga.

Cerchiamo di capire meglio cosa vogliono dire tutte le voci che compongono questa sezione.
La retribuzione si compone di tre parti:
1. Diretta –> consiste nell’effettiva prestazione eseguita dal lavoratore, definita dal contratto collettivo.
Come la paga base, contingenza, scatti di anzianità, terzi elementi e premi aziendali fissi
2. Indiretta –> viene erogata al lavoratore in occasioni speciali istituzionali contrattuali.
Come la tredicesima mensilità, la quattordicesima mensilità, le ferie, le festività, i permessi retribuiti, etc.
3. Differita –> consiste nell’erogazione di particolari compensi che vengono pagati in particolari momenti.
Come il Trattamento di Fine Rapporto, la Trattenuta per Fondo Pensione o la tredicesima o quattordicesima mensilità

Vediamo come si elabora il calcolo della busta paga.
Stabilita la retribuzione lorda devono essere detratti i contributi previdenziali.
Per legge solitamente sono del 9,19 % della retribuzione lorda.

Da questa si ottiene l’Imponibile Fiscale, a questo si detraggono le trattenute Irpef al netto delle detrazioni fiscali e alla fine dell’operazione si ottiene il Salario netto dalle trattenute.
A questo punto si aggiungono gli eventuale assegni per il nucleo famigliare. Dove devono essere erogati e la somma da l’importo del salario netto percepito dal dipendente in busta paga.

Ok adesso ci è chiaro il calcolo, ma è necessario capire meglio alcune altre voci in modo specifico.

In cosa consistono i Contributi Previdenziali?

Sono definiti contributi previdenziali l’importo su cui vengono calcolati i contributi sia del datore di lavoro che del lavoratore.
Questo importo è formato dalla somma delle voci nella colonna competenze, tranne quelle delle voci figurative.
Come sono tutte a carico INPS come la malattia, la maternità, la donazione del sangue e gli assegni familiari.
L’importo contributivo viene versato ogni mese sia dal dipendente che dal datore di lavoro. Viene fisicamente pagato dal datore di lavoro anche se nella busta paga vengono detratti al dipendente.

I contributi che vengono versati dal lavoratore sono indicati nella busta paga nella voce contributi e vengono calcolati in percentuale sull’imponibile previdenziale.
Solitamente le aliquote sono queste: apprendisti 5,84%, lavoratori 9,19% o 9,49%.

Poi c’è la tassazione IRPEF da comprendere e capire come viene calcolata nella busta paga.
L’IRPEF viene anch’essa trattenuta ogni mese nella busta paga e diciamo che è simile ad una ritenuta d’acconto.
Quindi annualmente al momento dell’elaborazione del modello 730 o per cessazione del rapporto di lavoro, viene fatto il calcolo a conguaglio tra il versato e il dovuto e nella busta paga di pertinenza viene considerata la cifra del conguaglio.

Il calcolo dell’IRPEF viene effettuato secondo la tabella di aliquote e scaglioni IRPEF stabiliti per legge e sono:

Scaglioni di reddito annuoAliquote IRPEF
Da reddito 0 a 15.000 euro23%
Da 15.001 a 28.000 euro27%
Da 28.001 a 55.000 euro38%
Da 55.000 a 75.000 euro41%
Da 75.000 euro43%

 

Assegni Nucleo Familiare

L’altra voce in busta paga sono gli assegni per il nucleo familiare e sono quella quota citata nella voce ANF.
Gli assegni per il nucleo familiare vengono erogati a coloro che hanno a proprio carico moglie e figli, in forma di detrazione.
Tra l’altro la busta paga ha varie detrazioni annesse ad essa.
Per aver diritto ad averli il dipendente deve compilare una modulo di richiesta INPS e consegnarlo al datore di lavoro.
Solitamente le aziende a fine giugno consegnano il modulo ai propri dipendenti per aggiornare lo stato di famiglia e calcolare nel modo giusto gli assegni familiari.
Non preoccupatevi se per alcuni mesi non li percepite verranno recuperati nelle buste successive non si perdono.
Gli assegni familiare sono calcolati in base a quante persone sono a carico del dipendente e hanno un valore a seconda dell’ISEE dell’anno precedente.

Busta Paga – Bonus Renzi

La busta paga si compone anche della voce che tra l’altro ha fatto tanto discutere, il bonus 80 euro di Renzi.

Da maggio 2014 ogni busta paga si è trovata una nuova voce Bonus art. 1 DL 66/2014, il bonus di 80 euro voluto da Renzi.
Il bonus è un credito riconosciuto nella busta paga direttamente dal datori di lavoro e spetta a tutti i lavoratori dipendenti con un reddito che arriva al massimo ad euro 26.000 annui.
Dopo tutti questi calcoli si arriva a sapere quanto sia il compenso lordo e netto del dipendente.

A questo punto siamo arrivati quasi alla fine della busta paga al punto 4, il quarto blocco di riepilogo delle ore di permesso e di ferie maturate e godute.

A seconda del tipo di contratto vengono maturate ore di permesso e ferie diverse.
Possiamo dire che la busta paga si legge sempre allo stesso modo, ma ci sono variazioni minime, come la malattia e le ferie e i permessi.
Come Leggere Busta Paga

Anzitutto per i contratti di lavoro metalmeccanici, prendendo in considerazione un contratto a tempo indeterminato regolare a 40 ore settimanali, le ferie mensili maturate sono 1,67 giorni e 6 ore di permesso.

Invece per i dipendenti con contratto Commercio ed il contratto Edile vengo maturati 26 giorni di ferie l’anno e 88 ore di permesso sempre l’anno, ciò vuol dire che mensilmente vengo maturati 2,16 giorni di ferie e 7,33 ore di permesso al mese.

Mentre per quanto riguarda invece i dipendenti pubblici hanno 30 giorni di ferie l’anno, ma arrivano a 4 settimane se hanno un’anzianità lavorativa di più di 16 anno.
Per i permessi le regole sono un po’ diverse, si maturano 32 ore per le festività religiose soppresse e 72 ore a titolo di riduzione dell’orario di lavoro.
Quindi,  in fine, giunti alla fine della compilazione della busta paga, speriamo di esservi stati d’aiuto a comprendere meglio come viene elaborata.

Rimane da dire che lo stipendio è il pagamento remunerativo del corrispettivo delle prestazioni svolte dal dipendente per il lavoro per cui è stato assunto.
Solitamente viene pagato entro il cinque del mese e possono essere concessi acconti.
I quali verranno poi detratti dal totale dovuta al pagamento dell’intera busta paga.

 

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