Permessi retribuiti per motivi di salute

Permessi retribuiti per motivi di salute

26 Febbraio 2020 0 Di Redazione

Nel mondo del lavoro è fondamentale conoscere non soltanto i doveri del lavoratore, ma anche i suoi diritti.
Tra questi c’è quello ai permessi retribuiti, per assentarsi dal lavoro in caso di seri motivi di salute, senza che queste assenze pesino sullo stipendio.
Questo non riguarda soltanto le proprie condizioni di salute, ma anche quelle di un familiare stretto o di un affine.
Ecco perciò tutto quello che bisogna ben conoscere sui permessi retribuiti per motivi di salute e che permetterà di esigere il rispetto necessario per far valere questo diritto nei confronti del datore di lavoro.

Abbiamo già spiegato cosa sono i permessi retribuiti nell’articolo precedente e quanti tipi di permessi retribuiti ci sono.
Oggi vediamo meglio i permessi retribuiti in caso di problemi di salute o di decesso di un familiare.
I permessi retribuiti per motivi di salute sono un argomento delicato, che il lavoratore deve conoscere bene.
Non basterà un articolo per chiarire tutti gli aspetti, ma cercherò di dare le informazioni più importanti.
In un altro articolo spiegherò più in dettaglio i permessi retribuiti per visite mediche proprie e dei propri figli o familiari.

I permessi dal lavoro per salute: cosa si intende

Non solo i contratti collettivi dei lavoratori, ma anche la legge specifica che il lavoratore ha il diritto di chiedere dei permessi dal lavoro, o anche periodi di aspettativa, in caso di problemi di salute importanti.
La richiesta ha come oggetto un temporaneo esonero dallo svolgimento della propria prestazione lavorativa a fronte di una serie di esigenze sanitarie a livello personale.
In questi periodi un lavoratore non può essere licenziato e né può essere ridotto lo stipendio di un solo centesimo.
Il periodo di assenza per permesso di salute vale lo stesso il riconoscimento dell’anzianità nel corso del servizio.

Cosa sapere sui permessi per problemi di salute

Ogni lavoratore ha diritto ad usufruire di permessi retribuiti per motivi di salute per tre giorni lavorativi in un anno.
I permessi per motivi di salute vanno utilizzati entro sette giorni dalla grave infermità, purché sia documentata da certificati medici, o dalla morte della persona familiare o affine.
I casi in cui sono previsti permessi retribuiti sono decesso o malattia del coniuge, di un parente entro il secondo grado.
Sono validi giorni di permesso retribuiti anche in caso di convivenza certificata.

Per fare richiesta dei permessi retribuiti per motivi di salute l’interessato è tenuto a comunicare al proprio datore di lavoro, mediante apposita documentazione che deve essere fornita dal datore di lavoro stesso, l’evento che dà il diritto a richiedere i giorni di permesso.
Oltre a dover specificare che nella stessa va precisato il numero di giorni di permesso di cui bisogna fruire per le proprie esigenze.

In caso di evento improvviso cosa accade

Non mancano i casi di necessità improvvisa per un dipendente che si trovi ad affrontare un problema di salute o il decesso di un familiare o congiunto.
Senza saperlo in anticipo potrebbe perciò diventare problematico gestire la questione, ma è bene sapere che si può richiedere i giorni di permesso retribuiti per motivi di salute anche in questi casi.

In situazioni del genere, si ha tempo cinque giorni dalla ripresa della normale attività di lavoro per presentare la documentazione completa,  che sia prova certa del decesso del familiare o anche della grave infermità.
Per il decesso di un familiare può essere consegnato l’apposito certificato di morte.
Per problemi di salute invece servirà un documento o un certificato compilato da un medico specialista.
In caso di grave infermità, come alternativa ai tre giorni previsti, il dipendente può proporre al proprio datore di lavoro una riduzione dell’orario di lavoro che comunque non deve mai essere inferiore rispetto ai giorni di permesso sostituiti.

Il permesso per la cura di familiari disabili

Al fine di dare sostegno alle famiglie con un bambino o altro familiare disabile, è prevista la possibilità di richiedere un serie di permessi retribuiti.
Nel caso in cui il diversamente abile non ha compiuto ancora i tre anni di età, si potranno ottenere due ore al giorno consecutive e in casi particolari anche un permesso più lungo.
Per le situazioni al di fuori di quelle indicate invece il dipendente che assista un parente o affine disabile avrà diritto a 3 giorni al mese di permesso retribuito.
È importante considerare che questa tipologia di permesso può essere accordato a solo un lavoratore per famiglia anche nel caso in cui i dipendenti lavorino per due aziende differenti.

La legge 104 e i permessi retribuiti per motivi di salute

Diventa importante parlare anche della legge 104 del 1992 quando si fa riferimento all’ambito salute e permessi sul lavoro.
Tale normativa prevede permessi retribuiti dal lavoro di 3 giorni al mese solo per alcuni casi:

  • persone affette da un un grave handicap
  • genitori di figli disabili
  • genitori adottivi di figli disabili
  • coniugi o parenti di soggetti con disabilità gravi

Quando si parla di disabilità si intendono quelle persone che soffrano di una minorazione di vario livello: che possa essere sensoriale o psichica o anche fisica.
Ovviamente tale disabilità deve essere cronica o progressiva, in maniera tale che rientri nella certificazione da presentare al momento della richiesta.
Inoltre va specificato che in questo ambito rientrano anche quei disturbi che ritardino l’apprendimento o che possano rendere difficili la socializzazione e le integrazioni lavorative.
L’handicap si può dire grave quando determina delle riduzioni nelle funzioni cognitive basilari per la vita di una persona: il che vuol dire che vi è necessità di un’assistenza permanente e globale per la sfera individuale, oltre che relazionale.

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