Tassa Patrimoniale sui Conti Correnti

Tassa Patrimoniale sui Conti Correnti

6 Aprile 2015 0 Di Redazione

Oggi parliamo di una delle tasse più discusse negli ultimi 20 anni, la tassa patrimoniale sui conti correnti.
La patrimoniale sui conti correnti è una tassa che si paga sulle rendite dei conti correnti.

patrimoniale sui conti correnti

Tassa patrimoniale sui conti correnti, di cosa si tratta

La tassa patrimoniale è una tassa che viene calcolata sul patrimonio anziché sul reddito.
In parole povere invece di pagare le tasse sullo stipendio ogni mese, si pagherebbero le tasse sui soldi in banca.
In quest’ultima frase c’è la chiave della polemica.

Attualmente in Italia si pagano le tasse sul reddito, sul guadagno, e quello che rimane in banca lo chiamiamo semplicemente risparmio.
Se dovessimo pagare una tassa patrimoniale sul conto corrente dovremmo andare a pagare una tassa sul risparmio.
Ma la cosa più discussa è che i soldi che sono sul conto corrente sono stati già tassati, o saranno tassati, con la tassa sul reddito.

Questo significa che pagheremmo le tasse sugli stessi soldi ben 2 volte con 2 modi concettualmente contrapposti.

Tassa patrimoniale sui conti correnti, la proposta

La pressione fiscale ha visto un escalation fatta di grandi numeri, e negli ultimi anni è arrivata ad un prelievo forzoso sui conti correnti italiani, di circa 9 miliardi di euro.
Tra le riforme che hanno portato al raggiungimento di certe cifre, si contano:

  • l’aumento delle aliquote sui redditi di natura finanziaria: dal 12,5% al 26% (esclusi i titoli di Stato)
  • la Tobin Tax, tassa su una parte delle transazioni finanziarie
  • l’imposta di bollo sul deposito titoli – per la quale si è parlato di vera e propria patrimoniale occulta

Parliamo quindi delle tasse sia sul reddito d’investimento, sia sulla “bravura” nel risparmiare.

Patrimoniale sui conti correnti: La reazione dei risparmiatori

I risparmi sono nel mirino delle imposte governative e non aiutano la situazione difficile di tanti contribuenti,
già colpiti dalla crisi economica.
Si cercano allora nuove soluzioni per mettersi al riparo dalle prossime stangate dovute alla crisi economica in corso,
senza dover ricorrere a rimedi estremi come il trasferimento del conto in paesi esteri.

Alcuni optano per i libretti postali, altri per i frutti sicuri dei conti deposito.
I più facoltosi stanno investendo in beni rifugio, magari da rivendere quando le cose miglioreranno.
Quest’ultimi offrono infatti rendimenti piuttosto elevati, senza essere legati a lunghi periodi di vincolo.
La tassa sugli interessi rimane al 20%.

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