Perché c’è il crollo delle cryptovalute? Le 4 possibili cause.

Perché c’è il crollo delle cryptovalute? Le 4 possibili cause.

19 Novembre 2021 0 Di Redazione

Chi segue il mercato delle criptovalute si è accorto sicuramente del crollo che da ieri notte sta investendo questo mercato finanziario.
Ma perché c’è questo crollo delle cryptovalute?

Non c’è mai un solo motivo

Ovviamente non c’è un solo motivo, ma al momento sembra essere la combinazione di 4 cause che non sono legate tra loro ma che sono avvenute tutte insieme: le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti d’America sulla tassazione dei proventi dati dalle criptovalute, la situazione energetica Cinese, i costi delle transazioni della seconda moneta più usata tra le cryptovalute, ed infine la classica Bear Run.

Le dichiarazioni di Biden

La prima causa del crollo delle cryptovalute è sicuramente la dichiarazione di Biden sulla politica sulle tasse.
Come spiegato sul sito di Bloomberg (in inglese ovviamente), la nuova legislatura riguardo le tasse in USA prevederebbe il pagamento delle tasse sulla quantità di cryptovalute che si possiedono, anche se non si usano.
Questa dichiarazione ha portato i grandi proprietari, che nel gergo delle crypto sono chiamati Whale (balene), a trasformare grosse quantità di cryptovalute in monete, o a trasferirli in wallet per poterle utilizzare a breve.
E questo lo si vede chiaramente dalle transazioni miliardarie fatte oggi, e visibili sul canale twitter Whale Alert

La quantità di cryptovalute ritirate ha di fatto iniziato la discesa rapida di queste monete, portandosi appresso tutto il mercato.

I più colpiti da questo crollo delle cryptovalute

Le dichiarazioni di Biden però hanno avuto una conseguenza nefasta per i piccoli risparmiatori, che non hanno cifre da capogiro, ma che hanno sfruttato la situazione attuale, tra la pandemia di covid e la conseguente crisi del lavoro, investendo i pochi risparmi in crypto che l’anno scorso sono andati meglio degli investimenti classici.
I piccoli risparmiatori purtroppo sono quelli più colpiti, essendo entrati tardi in questo tipo di investimento, e quindi con dei guadagni raramente che superano i 3 zeri, sono quelli che perderanno maggiormente a causa di questo crollo delle cryptovalute.

Quando tassare i guadagni

Ma quando è giusto tassare i guadagni delle criptovalute? Quando le acquisti o quando le usi?
E come decidi la quantità di tasse da apporre alle crypto? In base a quante ne possiedi o a quante arrivano nel mercato reale, ossia quando ci compri un prodotto o le trasformi in moneta reale?
E gli acquisti che fai con le crypto come li tassi? Con la classica IVA o con altri metodi?
Insomma ci sono quintali di domande a cui rispondere, ed ogni risposta viene percepita come una specie di furto da parte dei grandi e piccoli investitori in cryptovalute.

Crollo delle cryptovalute per la Bear Run stagionale

Questa situazione però non è una perdita per tutti.
Almeno una volta l’anno accade che la maggior parte dei grandi e piccoli investitori passino a riscattare i guadagni dei propri investimenti.
Il nome che viene dato a queste discese rapide dei valori delle criptovalute è Bear Run, mentre la crescita rapida è chiama Bull Run.
Non tutte le monete sono coinvolte, ma se accade alle monete più ricche come Bitcoin ed Ethereum allora avviene un effetto valanga anche sulle altre cryptovalute.
La fine della Bear Run è sempre un ottimo momento per iniziare a investire in criptovalute.

crollo delle cryptovalute

Un grafico che descrive il crollo delle cryptovalute di questa settimana

La situazione Cinese

Altra componente che è causa del crollo delle cryptovalute è la dichiarazione dello stato cinese sulle attività di mining delle criptovalute.
Già a settembre la Cina aveva dichiarato illegali le transazioni delle cryptovalute, se volete approfondire ecco il link ad un articolo del Post che spiega meglio di me la situazione economico-politica della Cina.
Da ieri anche l’attività di mining di nuove criptovalute diventa illegale.

Il costo energetico per un paese in sviluppo

Il problema che si pone il Governo Cinese è quello di limitare il consumo di energia elettrica di quelle attività non legate alla produzione industriale, oltre che fare in modo che non ci siano “nuovi ricchi non creati dallo stato”, visto che siamo comunque parlando della Cina.
La Cina sta vivendo una crisi di produzione in molti segmenti industriali, come ad esempio quella dei microchip che ha di fatto bloccato la vendita di tanti optional per le auto, fino alla mancanza di chip per la produzione della Sony Playstation 5.

Ma ci sono anche le attività estrattive del litio per le batterie che hanno bisogno di energia elettrica, la produzione di plastica, la lavorazione dei metalli e via dicendo.
Per questo, per dare più energia elettrica alle industrie, ha reso illegali le attività di mining.

I costi delle singole transazioni di Ethereum

Il crollo delle cryptovalute è legato al consumo della energia elettrica anche fuori dalla Cina.
Ogni volta che vengono acquistate o vendute delle criptovalute c’è bisogno che queste transazioni vengano registrate nella famosissima blockchain.
La blockchain è quindi l’insieme delle transazioni di ogni singola moneta, e per aggiungere un elemento alla blockchain c’è bisogno di fare calcoli molto complessi, che durano anche diversi minuti.
Con l’aumentare delle transazioni aumentano gli elementi della blockchain e di conseguenza il numero dei calcoli da fare.
Questo ha un consumo elettrico e una usura dei computer che fanno questi calcoli via via sempre più alto, che nel gergo chiamano Gas Fee se non sbaglio, e di conseguenza aumentano i costi delle singole transazioni.

Quando l’acquisto o la vendita ha un costo eccessivo

Dall’inizio della settimana la transazione di una moneta di Ethereum è arrivata ad un costo (stimato) che si aggira sui 50€.
Questo costo ha fatto si che il numero di transazioni sia calato durante tutta questa settimana.
Poiché il valore delle cryptovalute aumenta con l’aumento della richiesta, un po’ come succede con le azioni, quando la richiesta diminuisce allora di conseguenza diminuisce anche il valore.

Il crollo delle cryptovalute deriva da una commistione di fattori

Il crollo delle cryptovalute che sta avvenendo da ieri quindi non è una cosa che si fermerà nell’arco di 2 o 3 giorni.
Abbiamo 2 grandi nazioni che hanno dovuto fare scelte politiche che hanno di fatto manovrato un mercato, già molto volatile di per se, per motivi che indubbiamente sono seri e che andavano affrontati.
Stiamo in un momento della vita delle cryptovalute che sta subendo le conseguenze di un mercato molto più di massa rispetto a 2 anni fa, con il conseguente aumento dei costi di gestione che ha grosso impatto sull’uso delle cryptovalute.
Vedremo la settimana prossima se il mondo informatico riuscirà a risolvere almeno il problema dei costi di gestione.

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