Cosa sono le differenze retributive in busta paga

Cosa sono le differenze retributive in busta paga

21 Ottobre 2019 0 Di Redazione

Quelle che vengono chiamate differenze retributive in busta paga sono quelle somme di denaro che il datore di lavoro deve dare lavoratore, ma che non sono state date per vari motivi.
Se il lavoratore si rende conto che ci sono differenze sostanziali, anche se minime, tra quanto pattuito e quanto percepito, allora può chiedere di recuperare questo denaro nei mesi successivi.

differenze retributive in busta paga

Le differenze retributive in busta paga riguardano ovviamente i periodi lavorativi passati, che devono però essere documentate tramite busta paga e richieste al datore di lavoro o a chi si occupa delle risorse umane.

Differenze retributive in busta paga. Cosa fare

La prima cosa da fare è calcolare le differenze tra quanto percepito e quanto invece era dovuto.
Il calcolo deve essere molto preciso, per questo in casi complicati è utile servirsi del lavoro di un commercialista o di un CAF.
Una volta che si ha la cifra dettagliata bisogna fare un regolare richiamo al datore di lavoro.
Basta una lettera in carta semplice, o una pec, indirizzata al datore di lavoro o all’ufficio del personale, indicando il problema e il dettaglio dei soldi ancora da percepire.

Cause delle differenze retributive

Le differenze retributive possono avere cause differenti, a seconda degli errori, o anche della malafede del datore di lavoro.
Vediamo quali sono.

1 – Una retribuzione base più bassa di quella prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al compito assolto, ossia quando la somma percepita, a parità di livello e di mansione, è minore di quanto previsto dal CCNL.
2 – Aumento di qualifica o di livello senza aumento dello stipendio, ossia quando il lavoratore aumenta di livello ma continua a percepire lo stesso stipendio.
3 – Inquadramento contrattuale sbagliato. Avviene quando si viene assunti per una mansione ma si fa un lavoro per una mansione superiore.
4 – Scatti d’anzianità non pagati, ossia quando a fronte di uno scatto di anzianità non c’è una corrispondenza di un aumento di stipendio.
5 – Errori di calcolo. Questa è la causa più frequente. Degli errori nei calcoli della busta paga, che vengono protratti nel tempo.

Come procedere dopo il controllo

A seconda del tipo di problema rilevato con la busta paga il lavoratore dovrà comportarsi di conseguenza.
Il lavoratore dovrà comunicare al datore di lavoro una comunicazione ben precisa e dettagliata sul problema.
É fondamentale elencare le voci e i relativi importi che riguardano il problema.
Quindi deve comunicare sia le somme di denaro ricevute, che quelle che avrebbe dovuto ricevere, con le relative differenze ben in evidenza.

La cosa più importante è fare la richiesta di rimborso nel più breve tempo possibile, perché la legge indica chiaramente che questi problemi vengono prescritti dopo i 5 anni.
Quindi se la questione sollevata viene portata per le lunghe il lavoratore rischia di perdere i pagamenti dovuti poiché il pagamento delle somme di denaro dovute dalle differenze retributive dopo 5 anni non possono più essere richieste.
Ricordate che la prescrizione parte dal primo giorno in cui il diritto di richiesta può essere fatto valere, ossia dal giorno in cui si riceve la prima busta paga con l’errore.

In ultimo ricordate che casi molto gravi, dove le somme sono importanti o il danno riguardo la carriera è rilevante è meglio fare ricorso ad un avvocato e, constata la mala fede o l’intenzione di non risolvere il problema da parte del datore di lavoro, aprire una vertenza contro il datore di lavoro.

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