Da oggi iniziano le chiamate del reddito di cittadinanza

Da oggi iniziano le chiamate del reddito di cittadinanza

2 Settembre 2019 0 Di Redazione

Da oggi chi già percepisce il Reddito di Cittadinanza sarà chiamato per essere inserito nel “percorso di ricerca” per trovare un posto di lavoro.
Inizia così la fase due del Reddito di Cittadinanza, ossia la fase in cui vengono offerti dei posti di lavoro a chi riceve il Reddito di Cittadinanza.
Vediamo quindi come funzionano le chiamate del Reddito di Cittadinanza.

Oggi inizia il vero e proprio Reddito di Cittadinanza.

Da oggi infatti partiranno le chiamate ai destinatari del sussidio, la famosa fase due del Reddito di Cittadinanza.
Questa è la settimana più interessante per chi riceve il Reddito di Cittadinanza, la prima in cui saranno indicate delle proposte di lavoro.
Quella che è chiamata Patto per il lavoro, chiamata gergalmente fase due del Reddito di Cittadinanza, è iniziata.
Si parte con l’identikit dei candidati, che è composto dai dati anagrafici della persona, la durata del periodo di disoccupazione, l’elenco degli impieghi passati e le competenze maturate nella sua vita lavorativa.
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza dovranno compilare questo identikit per non perdere l’assegno mensile che ora ricevono.

Attualmente ci sono circa 704mila iscritti al Reddito di Cittadinanza che ricevono il sussidio e che possono risultare idonei per un nuovo lavoro.
I centri per l’impiego quindi proporranno tre offerte di lavoro idonee all’identikit fornito dalla persona.

Il Reddito di Cittadinanza non è un sussidio di disoccupazione, ma il suo scopo è quello di riportare nel mercato del lavoro quelle persone che negli ultimi anni si sono trovati in una difficoltà economica importante, e di fatto sono usciti dalla vita lavorativa.
In parole semplici il Reddito di Cittadinanza è un sostegno economico per l’integrazione dei redditi familiari ed un percorso di reinserimento lavorativo.

Chi deve aspettarsi la chiamata dai centri per l’impiego

Qui la storia si fa più complicata.
Può essere chiamato non solo chi percepisce il Reddito di Cittadinanza, ma anche tutti i maggiorenni che fanno parte del nucleo familiare, che non stanno lavorando o studiando.
Sono esclusi dalla chiamata i beneficiari della pensioni di cittadinanza, uomini e donne con età superiore a 65 anni, ed i disabili che non hanno dichiarato esplicitamente la volontà di far parte della fase due del Reddito di Cittadinanza.
Chi sarà chiamato dovrà presentarsi al navigator del Reddito di Cittadinanza, che lo informerà e istruirà sul nuovo lavoro.

Quando viene ridotto o perso il Reddito di Cittadinanza.

Il Reddito di Cittadinanza sarà perso per chi rifiuterà le offerte di lavoro proposte, e non potrà più essere richiesto.

Invece decade il Reddito di Cittadinanza quando uno dei componenti del nucleo familiare rientri in questi casi:

  • non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro ai centri per l’impiego.
  • non sottoscrive il Patto per il lavoro o il Patto per l’inclusione sociale.
  • non partecipa alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione, a meno di valida giustificazione (ad esempio comprovati problemi di salute).
  • nel caso in cui il comune abbia creato progetti utili alla comunità il soggetto non aderisce a tali progetti;
  • non accetta almeno una delle tre offerte di lavoro proposte,  o rifiuta in caso di rinnovo la prima offerta di lavoro congrua.
  • non comunica cambiamenti sulla condizione lavorativa, o comunica informazioni false sulla condizione lavorativa in essere.
  • non comunica la DSU aggiornata in caso di cambiamenti nel nucleo familiare.
  • venga trovato a svolgere un lavoro dipendente, autonomo o di impresa, senza averlo comunicato al centro per l’impiego.
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