Titoli di Stato: cosa sono e come funzionano

Titoli di Stato: cosa sono e come funzionano

1 Settembre 2022 0 Di Redazione

Avete sentito parlare dei Titoli di Stato, ma non siete sicuri di avere capito che cosa sono?

I Titoli di Stato sono delle obbligazioni emesse da uno Stato al fine di ottenere liquidità da utilizzare per la crescita del Paese. Acquistabili sia tramite il mercato primario, ossia direttamente dall’emittente, sia sul mercato secondario, ovvero da altri investitori, le obbligazioni di Stato rendono quest’ultimo debitore del soggetto che acquista i titoli.

Anche il nostro paese emette svariate tipologie di Titoli di Stato, le quali differiscono per durata, tipo di remunerazione e per il tipo di tasso di interesse applicato, il quale può essere fisso o variabile.

Sebbene siano considerati tra gli investimenti meno rischiosi, è bene sapere che presentano anch’essi dei rischi, come qualsiasi altro tipo di investimento. Per questo motivo, prima di procedere all’acquisto di titoli, è fondamentale studiare il mercato, leggere articoli di settore, come quello su rendimento e previsioni per i BTP futura 2037, e rivolgersi a dei consulenti finanziari per ottenere indicazioni e consigli utili.

Che cosa sono i Titoli di Stato

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, i Titoli di Stato sono delle obbligazioni o bond. Le obbligazioni sono titoli differenti dalle azioni in quanto, mentre queste ultime consentono all’investitore di divenire socio dell’ente emittente, acquisendo una parte della quota societaria, i bond, essendo titoli di credito, trasformano l’investitore in un creditore dell’emittente che, nel nostro caso specifico, è lo Stato.

Essendo delle obbligazioni, i Titoli di Stato permettono all’investitore di ottenere un guadagno in tre differenti modi:

  • attraverso le cedole periodiche, le quali non vengono rilasciate per tutti i titoli e che consistono negli interessi maturati su base solitamente semestrale;
  • con lo scarto di emissione, ossia l’eventuale cifra aggiuntiva che può essere ottenuta alla scadenza del titolo, insieme al rimborso del capitale investito;
  • tramite la vendita del titolo sul mercato secondario.

Attenzione però: i guadagni non sono mai certi, in quanto sono sempre presenti dei rischi che potrebbero portare lo Stato a diventare insolvente e a non poter rimborsare il capitale e pagare le cedole. Inoltre, il capitale rimborsato al termine dell’investimento potrebbe risultare più basso rispetto a quello investito inizialmente e, ancora, la rivendita del titolo sul mercato secondario, se effettuata nel momento sbagliato, potrebbe portare a ottenere una somma inferiore a quella iniziale.

Quali sono i Titoli di Stato Italiani

Il nostro Paese emette svariate tipologie di Titoli di Stato, acquistabili sul mercato primario, tramite aste, oppure su quello secondario. In Italia sono presenti due mercati regolamentati per la compravendita di Titoli di Stato, ossia il TLX, gestito dalle banche, e il MOT o Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato, gestito dalla Borsa Italiana.

Ogni tipologia di Titolo presenta caratteristiche differenti che possono renderlo più appetibile per determinate categorie di investitori.

Vi sono ad esempio titoli di breve durata, scelti prevalentemente da investitori che cercano soluzioni a breve termine, come:

  • BOT: i Buoni Ordinari del Tesoro possono avere durata di tre, sei o dodici mesi e non rilasciano cedole. Il guadagno è ottenuto tramite scarto di emissione;
  • CTZ: i Certificati del Tesoro Zero Coupon, con durata massima di 24 mesi, sono, come i precedenti, privi di cedole e prevedono solo lo scarto di emissione.

Vi sono poi titoli di durata media o lunga, i quali offrono anche la possibilità di ottenere delle cedole semestrali; tra questi rientrano:

  • i Certificati di Credito del Tesoro, indicizzati all’Euribor, noti come CTTeu e di durata variabile dai 3 ai 7 anni;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali o BTP, i quali possono durare anche 50 anni, come i BTP 2067 detti “Matusalemme”;
  • i Buoni del Tesoro Poliennali Futura, riservati esclusivamente a risparmiatori individuali, i quali hanno durata di 8 o 16 anni e rilasciano cedole con meccanismo step-up;
  • i BTP Green, rilasciati per finanziare iniziative di tipo sostenibile.
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