Qual è il ruolo delle banche centrali sui tassi dei mutui?

Qual è il ruolo delle banche centrali sui tassi dei mutui?

15 Novembre 2023 0 Di Redazione

Con l’espressione “banche centrali” si fa riferimento a istituzioni di diritto pubblico il cui compito principale è quello di gestire la politica di un determinato Paese o di un’intera area economica che condivide la stessa moneta.

Esempi di banche centrali sono la Banca d’Italia, la Deutsche Bundesbank, la Banque de France e la Banca Centrale Europea (BCE).

Le prime tre sono rispettivamente le banche centrali di Italia, Germania e Francia, mentre la BCE è l’istituto che attua la politica monetaria relativa ai Paesi dell’Unione Europea che hanno aderito alla moneta unica e che formano la cosiddetta zona euro.

Uno degli obiettivi principali delle banche centrali è la stabilità economica e, conseguentemente, la stabilità dei prezzi evitando fenomeni di deflazione o elevata inflazione. Per garantire questa stabilità sono diversi gli interventi che le banche centrali possono prendere in considerazione. Dal momento che le politiche economiche sono strettamente legate ai tassi d’interesse, tali interventi riguardano soprattutto questi ultimi e sono quindi inevitabili le influenze sugli investimenti, sui tassi dei mutui, sui tassi di altri tipi di finanziamento ecc.

Cerchiamo quindi di capire meglio in cosa consiste il ruolo delle banche centrali sui tassi relativi ai mutui.

Mutui e tassi di riferimento: BCE, IRS ed Euribor

Quando parliamo del mercato dei mutui gli indici principali di riferimento sono tre: il tasso BCE, il tasso IRS e l’Euribor. Trattiamo per primo il tasso BCE perché le sue variazioni si ripercuotono sugli altri due.

Il BCE è un tasso che viene stabilito dalla Banca Centrale Europea e pertanto non risente delle oscillazioni quotidiane dei mercati. È il principale parametro a cui si fa riferimento sia per la remunerazione dei finanziamenti che la Banca Centrale Europea concede alle banche commerciali sia per i depositi che queste ultime effettuano presso di essa.

In estrema sintesi, si può affermare che il tasso BCE è l’indice che rappresenta il costo del denaro nei Paesi aderenti alla zona euro e ha ripercussioni importanti su altri indici fra cui appunto IRS ed Euribor.

L’IRS (Interest Rate Swap) è l’indice usato per determinare i tassi di interesse dei mutui a tasso fisso, è praticamente la base a cui si aggiunge un certo spread. È il tasso medio al quale le banche europee stipulano gli swap per la copertura dei rischi.

L’Euribor è invece l’indice di riferimento dal quale si parte per determinare il saggio di interesse dei mutui a tasso variabile. Si tratta del tasso medio di interesse relativo alle transazioni fra banche europee.

Come si può notare quindi, le banche centrali, in particolare la BCE, hanno un ruolo chiave nella determinazione dei tassi dei mutui.

Mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile

I due principali tipi di mutuo offerti dalle banche commerciali ai loro clienti sono i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile. La differenza fra queste due forme di finanziamento a medio-lungo termine (si va dai 5 a i 30 anni, se non addirittura oltre) è sostanziale.

Nel primo caso il tasso concordato alla stipula del contratto non subirà alcuna variazione per tutta la durata del contratto, anche se questa è ultradecennale. In altri termini, le condizioni del mercato non avranno alcuna influenza sulla quota interessi che il debitore sborserà e che è nota fin dall’inizio.

Diverso invece è il secondo caso: se si è infatti concordato un tasso variabile, questo subirà variazioni nel corso del tempo a seconda che il costo del denaro salga o scenda. Nel primo caso, il tasso subirà un rialzo e le rate saranno più pesanti, mentre nel secondo caso si osserverà una riduzione e, conseguentemente, la rata mensile sarà meno onerosa.

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