La recensione di IC Markets

La recensione di IC Markets

4 Maggio 2019 0 Di Redazione

Quali sono le ragioni per scegliere IC Markets come broker per il trading?
Chi ha avuto modo di provare questo strumento si è subito reso conto dell’efficacia delle esperienze che vengono garantite ai clienti, i quali possono investire in modo interattivo e senza alcuna difficoltà.
Degna di nota la presenza di un assistente alle vendite grazie a cui agli utenti viene notificato in qualsiasi momento l’andamento dei vari investimenti.

IC Markets

Un altro strumento da non trascurare è il responsabile del mercato, che assicura il totale monitoraggio dello stato del mercato attraverso le liste di controllo dell’attività commerciale, mentre con la matrice di correlazione ogni trader può sapere tutto a proposito dei mercati commerciali e capire quando e dove conviene investire.

Gli altri strumenti di trading

Ogni recensione IC Markets mette in evidenza aspetti specifici di questo broker, ma tutte sono concordi nell’apprezzare la disponibilità di ben tre tipologie di account differenti.
Chi si avvicina per la prima volta a questo universo, inoltre, può usufruire di un conto demo in lingua italiana, del tutto gratuito e privo di limitazioni.
Utile è la mappa di sessione, con la quale i clienti possono individuare visivamente le diverse aree di mercato e le varie attività sulla base dei differenti fusi orari, mentre gli ordini nascosti fanno sì che le operazioni che si effettuano non siano rese note agli altri utenti: un piccolo trucco per investire in maniera innovativa.

I conti di IC Markets

Il conto Standard di IC Markets si basa sulla piattaforma MetaTrader4, con un massimo di 64 coppie di valute.
Lo spread parte a 1.0 pips, e per l’apertura è obbligatorio un deposito minimo di 200 dollari; uno dei fattori positivi consiste nel fatto che non vengono addebitate commissioni.
La stessa piattaforma garantisce anche il funzionamento del conto True ECN, sempre con spread ridotti e 64 coppie di valute.
La soglia sotto cui non si può scendere per avviare questo conto è di nuovo pari a 200 dollari, ma c’è da tener presente in questo caso l’applicazione di una commissione da 3 dollari e 50 centesimi per lotto.

Con il conto cTrader, la commissione che viene addebitata è di 3 dollari ogni 100; lo spread parte da 0.3 pips e, ancora una volta, il deposito minimo richiesto è di 200 dollari.
Oltre ai 3 conti visti fino a questo momento, IC Markets permette di scegliere un altro tipo di account, che però è riservato unicamente ai clienti che rientrano nell’area islamica: si tratta, appunto, del conto Islamico, che non prevede il pagamento di interessi.

Non c’è il conto demo

A differenza di quel che avviene per molti altri broker, con IC Markets non ci si può allenare tramite un conto demo, vale a dire un simulatore che permette di imparare strategie e trucchi senza mettere a repentaglio il proprio capitale effettivo.
Si tratta di un’occasione da non perdere soprattutto per i neofiti, che non corrono il rischio di perdere denaro per una semplice operazione avventata.
Risulta evidente che l’assenza di questa possibilità costituisca un difetto importante, che può escludere una grossa fetta di utenti potenziali.

La storia di IC Markets

La fondazione di IC Markets risale al 2007 a Sydney, in Australia. Nel corso degli anni, la sua tecnologia di esecuzione si è evoluta sempre di più, ed è grazie ad essa che i trader hanno l’opportunità di beneficiare di più liquidità e di spread più bassi, al di là del fatto che si tratti di istituzioni consolidate o di dettaglianti. Anche se la sede è in Australia, comunque, il broker è attivo nel mercato europeo, in quello asiatico e in quello del Nord America.

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