Cosa è la pace fiscale

Cosa è la pace fiscale

26 Settembre 2018 0 Di Silvia Faenza

Seconde le ultimissime sulla Pace Fiscale, molto probabilmente questo condono o maxi rottamazione sarà prevista il prossimo anno con l’arrivo della legge di Bilancio del 2019. Dato che ancora questa non è stata delineata con precisione ne attuata, non si sa esattamente la pace fiscale come funziona,
ma si possono fare solo alcune ipotesi rispetto a quello che viene asserito dai media e dai capi di partito di Lega e M5S.

Cosa è la pace fiscale

Se vi state chiedendo la pace fiscale quando verrà messa in atto, sicuramente dovrete attendere almeno altri tre mesi,
notizie più certe si avranno sicuramente per la fine di Dicembre al momento dell’approvazione della legge di Bilancio.
Tuttavia vediamo come dovrebbe funzionare e le possibilità date dalla proposta di legge sulla pace fiscale.

Pace Fiscale Agenzia delle Entrate: come potrebbe funzionare?

La pace fiscale è un programma che prevede molto probabilmente una sanatoria delle cartelle dell’Equitalia e di quelle che sono state successivamente emesse dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione.
Secondo quanto pensato dai leader dei due partiti al governo, il nuovo condono o rottamazione,
prevede delle agevolazioni di pagamento per tutti coloro che hanno debiti con il fisco o con altri enti previdenziali,
e che non riescono a pagare in alcun modo le rate formulate dall’Agenzia.

Secondo quanto previsto da questo programma molto probabilmente,
si prevederà un piano di rientro molto agevolato che prevede il pagamento di una percentuale minima della cartella.
L’importo dovuto all’Agenzia delle Entrate dovrà essere obbligatoriamente calcolato a seconda del reddito del cittadino,
con varie aliquote di pagamento che vanno dal 25%, al 10% sino al 6%.
La rottamazione sarà possibile per tutte le cartelle emesse da Equitalia e Agenzia delle Entrate e per tutti i contribuenti falliti.

Pace fiscale: a chi spetta

Per la precisione la Pace Fiscale spetterà a tutti i contribuenti che hanno debiti che raggiungono al massimo i 200 mila euro,
i grandi debitori o imprenditori invece dovranno provvedere a pagare le tasse regresse con i metodi tradizionali.
Questo strumento dunque dovrebbe essere pensato più che altro per le piccole e medie imprese.

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