Come funzionano i contatori elettronici
13 Settembre 2022Vediamo un po’ di storia e come funzionano i contatori elettronici per misurare il consumo di elettricità nelle nostre case.
I contatori elettrici possono essere analogici o digitali. I contatori analogici di vecchia concezione esistono da più di cento anni e forniscono una misura diretta della potenza, misurata in chilowattora (kWh), poiché il contatore è dotato di un tamburo di registrazione che ruota quando l’energia elettrica lo attraversa.
I contatori analogici oramai credo non siano più usati, anche perché richiedono una lettura manuale e una manutenzione costante, quindi, aumentano il rischio di errore umano.
I nuovi contatori elettronici, o digitali, invece utilizzano una tecnologia simile a quella presente in un computer, ad esempio CPU, memoria e display, per fornire informazioni sull’utilizzo dell’elettricità in tempo reale al fornitore di energia elettrica.
I contatori elettronici misurano la quantità di elettricità o di gas utilizzata e trasmettono le letture al fornitore.
Il funzionamento di base è lo stesso tra il contatore elettronico per l’elettricità e quello per il gas, quindi parleremo in maniera generica di contatori per capire come funzionano i contatori elettronici .
Indice
Ma quindi come funzionano i contatori elettronici?
Per chiarire come funzionano i contatori elettronici bisogna capire che non possono gestire la quantità di elettricità che arriva in casa, ma servono solo a misurarla.
La quantità di elettricità viene decisa in centrale, non sul contatore!
In parole povere il contatore elettronico è quel dispositivo di monitoraggio dell’elettricità in tempo reale che misura la quantità di elettricità che lo attraversa.
Vediamo come funzionano i contatori elettronici partendo da come sono fatti.
Un contatore elettronico contiene tre componenti principali: un sensore di potenza, una scheda elettronica e un trasmettitore radio.
Il sensore di potenza misura la quantità di corrente che attraversa il contatore utilizzando misure di induzione o di tensione.
La scheda elettronica calcola la quantità di energia utilizzata in base a queste misurazioni e trasmette queste informazioni tramite un segnale radio al sistema informatico della società di servizi.
Il piccolo trasmettitore all’interno del contatore invia un segnale radio alla stazione di ricezione del fornitore. Di solito si trova in cima alla casa o nelle vicinanze. Il trasmettitore si attiva quando si accende un apparecchio e invia un segnale al ricevitore. Il ricevitore registra la quantità di elettricità (o gas) utilizzata dall’ultima volta che ha ricevuto una lettura dal contatore.
Le informazioni provenienti da tutti i trasmettitori della vostra zona vengono inviate al sistema informatico del vostro fornitore, dove possono essere confrontate con i dati di fatturazione.
I contatori elettronici trasmettono le informazioni sull’utilizzo dell’energia tramite un segnale wireless, o ultimamente utilizzando la stessa rete elettrica, alla società di servizi, riducendo i costi e migliorando il servizio al cliente.
Perché si è passati ai contatori elettronici
Ora che abbiamo letto come funzionano i contatori elettronici vediamo perché si sono resi necessari.
I contatori elettronici hanno sostituito i vecchi contatori elettromeccanici, che erano soggetti a usura e richiedevano una lettura manuale da parte della società di servizi.
I contatori elettronici invece trasmettono le informazioni sull’utilizzo dell’energia tramite un segnale wireless all’azienda elettrica, e questo riduce i costi di gestione e manutenzione e migliorano il servizio al cliente, visto che un malfunzionamento viene rilevato subito dai computer della centrale, senza dover più chiamare il servizio clienti.
I due tipi principali di contatori elettronici sono i contatori digitali, che registrano il consumo in tempo reale, e i contatori a intervalli, che registrano il consumo durante intervalli specifici (di solito 10 o 15 minuti).
Il tipo più comune di contatore digitale è un dispositivo di misurazione a impulsi che misura la corrente elettrica utilizzando un’elettronica ad alta velocità. Il contatore invia impulsi all’azienda elettrica a intervalli regolari (in genere ogni 15 minuti) e questi impulsi possono essere utilizzati per calcolare il consumo. Anche i contatori a intervalli trasmettono i dati in modalità wireless, ma con una frequenza minore rispetto ai contatori digitali.
La storia dei contatori elettronici
I primi contatori elettronici sono stati introdotti negli anni ’70, in sostituzione dei vecchi contatori elettromeccanici, che erano soggetti a usura e richiedevano una lettura manuale da parte della società di servizi.
Dapprima con piccoli prototipi, che sono stati modificati e ottimizzati nel giro di quasi 30 anni, poi aumentando le installazioni e i modelli fino a creare quelli che abbiamo allacciati alle nostre case.
Il vantaggio dei contatori elettronici è che trasmettono le informazioni sull’utilizzo dell’energia tramite un segnale wireless alla società di servizi.
I meno giovani si ricorderanno sicuramente che, quando eravamo piccoli, arrivava in casa l’incaricato che controllava, una o due volte l’anno, se il contatore girava e si appuntava il numero indicato nel contatore in una scheda cartacea.
Da quei giorni del passato ad oggi la tecnologia dei contatori elettronici si è evoluta in modo significativo dalla sua introduzione.
Come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente oggi i contatori elettronici utilizzano le onde radio per trasmettere i dati, il che significa che possono inviare informazioni sull’utilizzo dell’energia non solo del singolo utente, ma anche del quartiere e della città, senza dover essere fisicamente collegati al sistema elettrico.
Questo permette di analizzare in tempo reale il consumo elettrico di vie, quartieri e città, e permette alle società di gestione della rete elettrica, tramite analisi statistiche, di anticipare i lavori di manutenzione e allargamento della rete stessa.
Poiché è più facile per le aziende elettriche leggere i dati da un contatore elettronico che da uno elettromeccanico, c’è meno possibilità di errore umano durante le letture. Inoltre, poiché i contatori elettronici non richiedono una manutenzione manuale, non si guastano così spesso come i modelli elettromeccanici, con un risparmio economico sia per le aziende che per i consumatori.
Tutto questo con i vecchi contatori elettromeccanici non sarebbe stato possibile.
Abbiamo capito come funzionano i contatori elettronici, ora che avete letto le spiegazioni più tecniche spero che non avrete più dubbi e paure, e saprete riconoscere le fake news come quella che sta girando in questi giorni dove raccontano la favola delle società elettriche che vi tolgono l’elettricità a casa tramite il contatore elettronico.
Per saperne di più su come funzionano i contatori elettronici vi invito a leggere questa guida sul contatore.