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Pronti per gli aumenti da settembre?
L’ultimo quadrimestre del 2025 si preannuncia come un periodo caratterizzato da diversi aumenti di prezzo in Italia. In particolare, a settembre 2025, per fare un esempio, sono previsti aumenti per i biglietti di Trenord, in base a un regolamento regionale del 2014 che impone un adeguamento annuale delle tariffe.
Nonostante la Regione definisca l’adeguamento un “atto dovuto” e “marginale”, le tariffe aumenteranno dello 0,588% per il servizio ferroviario, con un incremento di circa 11-12 centesimi su un biglietto da 20 euro. Anche per gli altri servizi di trasporto è previsto un aumento dello 0,508%.
Inoltre, è stato previsto un aumento del prezzo dell’energia di quasi il 30% nei prossimi 12 mesi a partire da dicembre 2024, con un impatto significativo sulle bollette delle famiglie.
Anche i prezzi delle abitazioni usate hanno mostrato un’accelerazione nel secondo trimestre del 2025, crescendo dell’1,5%, e si prevede che questa tendenza continui nella seconda parte dell’anno grazie al taglio dei tassi da parte della BCE.
Dove ci saranno i maggiori aumenti
I maggiori aumenti da settembre si concentreranno su diverse categorie di spesa, vediamo quali.
Energia
Il prezzo dell’energia è previsto in aumento di quasi il 30% nei prossimi 12 mesi, con il PUN (indicatore del prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso) che dovrebbe salire del 30% e il PSV (punto di riferimento per il gas naturale all’ingrosso) del 28%. Questo si tradurrà in un rincaro medio di 272 euro all’anno per una famiglia tipo tra luce e gas, con l’aumento più consistente sulla bolletta del gas (+176 euro all’anno) rispetto a quella dell’energia elettrica (+96 euro all’anno).
Trasporti
Gli aumenti da settembre non sono limitati solo a Trenord, il costo dei traghetti è aumentato del 9,7% rispetto al 2024, in particolare per i collegamenti marittimi con auto al seguito. I voli nazionali mostrano un aumento del 21% per Ferragosto, mentre i voli estivi verso l’Europa aumentano intorno al 7%. I pedaggi autostradali, come quelli di Autostrade per l’Italia, hanno subito un adeguamento all’inflazione del +1,8% a inizio anno.
Spese per l’estate e la gestione dei figli
Anche per chi non viaggia, l’estate comporta spese extra significative. I centri estivi privati possono costare circa 700 euro al mese per figlio, mentre quelli pubblici si aggirano sui 400 euro. Le baby-sitter possono costare tra i 800 e i 1.200 euro al mese per un servizio a tempo pieno.
Alimentazione e divertimento
Il gelato è diventato più caro, con un aumento medio del 9% nell’ultimo anno; i gelati a stecca hanno visto un rincaro del +24% e quelli in vaschetta del +23%. Le spese per uscite, tempo libero e pasti fuori casa sono stimate tra i 300 e i 600 euro nell’arco dei tre mesi estivi. L’acquisto di frutta, verdura, bevande fresche, gelati e snack non di routine, oltre a barbecue, può comportare una spesa extra stimata tra 200 e 400 euro.
Quali sono le categorie più colpite
Le principali categorie colpite da questi aumenti sono:
Le famiglie italiane
Saranno gravate dai rincari sulle bollette di luce e gas, sulle spese legate all’uso di condizionatori (quasi 140 euro extra), all’aumento del consumo d’acqua (20-30 euro al mese extra), e ai costi di gestione quotidiana dei figli durante l’estate, inclusi centri estivi, baby-sitter, abbigliamento estivo (150-250 euro per figlio). Le spese medie mensili per consumi sono già aumentate del 4,3% rispetto all’anno precedente.
I pendolari e gli utilizzatori del trasporto pubblico
I pendolari sono quelli che più subiranno l’aumenti da settembre dei biglietti Trenord e degli altri servizi di trasporto privato e pubblico. Sebbene marginale l’aumento si avvertirà sugli stipendi dei pendolari.
I vacanzieri
Affronteranno costi più elevati per traghetti, voli e, potenzialmente, treni.
Nonostante le tariffe ufficiali siano stabili, le offerte convenienti tendono a sparire in alta stagione, rendendo il prezzo medio reale più alto.
Un fenomeno in crescita è il ricorso a prestiti personali per coprire le spese delle vacanze, con un aumento del 5% nelle richieste nei primi cinque mesi dell’anno.
Le aziende
In particolare quelle che utilizzano servizi BtoB (Business to Business), vedranno aumentare i prezzi dei servizi professionali, scientifici e tecnici (+4,2% su base annua), dei servizi di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese (+4,4% su base annua), e dei servizi di informazione e comunicazione (+5,3% su base annua). Anche il trasporto merci su strada ha registrato incrementi.
Gli acquirenti di immobili
Le giovani coppie e quelle famiglie che vorranno cambiare casa troveranno prezzi più alti per le case sia in vendita che in affitto, con aumenti significativi in molte grandi città.
Questo porterà a scegliere case in periferia o in cittadini e paesi di provincia.
Cosa si può fare per limitare gli aumenti
Ci sono alcune strategie per cercare di contenere gli effetti degli aumenti:
- Per i viaggi in treno, è consigliabile attivare eventuali programmi fedeltà o sconti dedicati e monitorare con costanza le disponibilità attraverso app e piattaforme digitali per accedere alle offerte più convenienti, che tendono a sparire rapidamente nei periodi di alta domanda.
- Per quanto riguarda l’energia elettrica, sebbene le bollette estive tendano a crescere per l’uso dei condizionatori, le offerte a prezzo fisso di giugno 2025 risultano in calo del 2% rispetto all’anno precedente, il che potrebbe suggerire di considerare tali opzioni per stabilizzare i costi.
- In generale, per tutti i consumi, il consiglio di Consumerismo No Profit e Facile.it è di controllare quantità e prezzi come scelta di consapevolezza, data la nuova normalità di aumenti e riduzioni nel mercato.
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