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Perché Unicredit ha bisogno di mettere i tassi negativi sul conto corrente

Perché Unicredit vuole mettere i tassi negativi sul conto corrente?
Vediamo quali problemi sta cercando di superare la banca più importante d’Italia facendo pagare alla clientela il deposito dei propri soldi.

Il problema dei soldi fermi nei conti correnti è una delle grandi paure delle banche.
Per quanto possano aumentare i costi di gestione dei conti correnti, gestire una quantità di denaro di milioni di euro costa parecchio.
I costi di gestione che pagano i correntisti servono proprio a gestire questa quantità di soldi.

Pagare poco pagare tutti

La regola che viene applicata dalle banche per determinare i costi dei conti correnti è quella di pagare poco pagare tutti.
Quindi la persona che ha 500 euro sul conto corrente e la persona che ha 500.000 euro sul conto corrente pagano la stessa cifra.
Una scelta che mette d’accordo tutti, quando le cose vanno bene.

Quando le cose vanno male le banche sanno che non possono chiedere più di tanto a chi ha 500 euro sul conto corrente, ed ha bisogno di un modo per chiedere quello che serve a mantenere in piedi i conti correnti di tutti a chi di soldi depositati ne ha tanti.
Ed è proprio in questi anni di crisi economica, forse la più lunga mai vissuta, che Unicredit ha deciso di chiedere di più a chi ha di più.
In pratica possiamo vederla come una richiesta d’aiuto.

Il perché dei tassi negativi sul conto corrente Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit ha così deciso di far mettere dei tassi di interesse negativi a chi ha più di 1 milione di euro depositati sul conto corrente, anziché 100.000 euro come si diceva fino a ieri.
Se vuoi saperne di più puoi leggere l’articolo su cosa sono i tassi di interesse negativi a questo link.
Il motivo è semplice, se tieni una quantità di soldi così elevata ferma nel conto corrente, come se fosse il materasso di casa, non permette di far circolare moneta, fermando investimenti e facendo crollare i fondi di risparmio e di fatto impedendo alla banca di guadagnare, e quindi non gli permette di garantire una gestione dei conti correnti adeguata per tutti.

La regola pagare poco pagare tutti in questo caso non funziona.
Per questo Unicredit ha deciso di far pagare di più chi ha più soldi, così da aiutare la corretta gestione dei soldi nel conto corrente anche di chi ne ha meno, utilizzando i tassi di interesse dei conti correnti.
Se questo ragionamento non fa una grinza la decisione di mettere dei tassi negativi sui soldi depositati nel conto corrente, da un punto di vista finanziario, è un disastro.

Che significano i tassi negativi per la finanza

La finanza e l’economia nazionale deve sopravvivere anche nei periodi di crisi, possibilmente senza prendere i soldi dai cittadini.
Se questo non succede vuol dire che il sistema economico non è in buona salute, per cui le banche e le società di investimenti non trovano nuovi modi di investire il denaro.
Nell’economia avere dei tassi di interesse negativi vuol dire che per ogni quantità di denaro che vogliamo utilizzare dobbiamo pagare un prezzo.
Ma quando facciamo degli investimenti vorremmo guadagnarli i soldi, non perderli.
Se i tassi sono negativi allora significa che non ci sono più modi validi per investire e gestire il denaro.

Questo spiega perché la finanza internazionale, nel lungo periodo, non vede mai di buon occhio i tassi di interesse negativi.
In pratica è una dichiarazione di incapacità del sistema finanziario di trovare nuovi modi di investire, e quindi di crescere.

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