L’agevolazione, nello specifico, riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, ovvero l’IRPEF, dal cui importo vanno scorporate le detrazioni per i familiari a carico in misura proporzionale al reddito di quest’ultimi.
Tale concetto di progressività della detrazione è inoltre vincolato da un calcolo differente nel caso in cui il soggetto a carico sia il coniuge, il figlio o un altro familiare e può essere suddivisa fra entrambi i genitori nel caso in cui ognuno di essi percepisca un reddito soggetto a dichiarazione.
Indice
Detrazione figli a carico su dichiarazione redditi 2016: a chi spetta?
La detrazione per figli a carico sulla dichiarazione dei redditi 2016 spetta a ciascuno dei coniugi in misura fissa del 50%, senza cioè la possibilità di libera ripartizione fra entrambi i soggetti.
Tuttavia è possibile attribuire la detrazione al coniuge che percepisce il reddito più elevato nella misura del 100%, ottenendo quindi una detrazione maggiore rispetto alla ripartizione al 50%.
Questa detrazione può essere inoltre applicata anche quando i figli a carico risultino avere un reddito superiore al limite di €2.840,51, a patto che esso sia soggetto ad una tassazione separata, come ad esempio il TFR e alcuni redditi di capitale.
Le agevolazioni fiscali sull’IRPEF si applicano anche ai coniugi non legalmente ed effettivamente separati ed ai figli naturali, adottati, affidati o affiliati di qualunque età, anche se residenti all’estero.
Possono far parte dei familiari a carico anche fratelli, sorelle, nonni, suoceri, nuore, generi e coniugi separati legalmente, a condizione che risultino residenti con il contribuente.
Le detrazioni per i familiari a carico, come detto, sono calcolate in base al reddito e alla percentuale eventualmente ripartita fra i coniugi contribuenti, come previsto dall’art. 12 del TUIR.
Quant’è la detrazione per i figli a carico 2016?
La detrazione per figli e familiari a carico per l’anno 2016 viene calcolata in base all’IRPEF, dalla quale è possibile detrarre diversi importi in base alle persone che risultano a carico del contribuente.
Per quanto riguarda i figli, è possibile ottenere una detrazione massima di 950 euro per ogni figlio a carico, incrementabile fino a 1.220 euro per ciascun figlio minore di 3 anni e di altri 400 euro per ogni figlio disabile.
Per le famiglie numerose con più di 3 figli a carico la detrazione viene inoltre maggiorata di 200€ per ogni figlio a partire dal primo.
Per quanto concerne i coniugi a carico non separati legalmente la detrazione IRPEF ha invece un importo più variabile, che parte da un tetto massimo di 800€ per i redditi fino a 15.000€ e scende fino ai 690€ per i redditi superiori a 15.000€ ed inferiori agli 80.000€.
Nel caso in cui i coniugi contribuenti risultino separati consensualmente o divorziati a tutti gli effetti, la ripartizione delle detrazioni IRPEF va suddivisa in base all’affidamento dei figli e quindi al numero di figli a carico per ciascun coniuge.
E’ importante precisare che la detrazione IRPEF sui familiari a carico riduce l’importo di questa tassa, ma non incide su quello dell’addizionale regionale e comunale che restano dunque invariate.
Quali redditi incidono sul limite di 2840,51€ per i figli a carico?
Ogni figlio o familiare a carico, per essere considerato tale, non deve percepire redditi superiori al limite di 2840,51€.
Nel calcolo di tale reddito rientrano tutte le rendite derivanti dalle locazioni di fabbricati, la rendita catastale dell’abitazione principale, eventuali emolumenti erogati da enti ed organismi internazionali o ecclesiastici e tutti i redditi d’impresa o di lavoro autonomo soggetti al regime dei contribuenti minimi e delle nuove attività produttive.
Le nuove normative sui rimborsi IRPEF 2016
Com’è noto, a partire dal 1 Gennaio 2015 sono stati introdotti dei controlli sui rimborsi delle detrazioni IRPEF superiori ai 4000€ dichiarate dai contribuenti nel modello 730 ordinario, mentre sono esenti da tali verifiche i soggetti che sottopongono il modello 730 precompilato.
Con l’approvazione della Legge di Stabilità 2016 è stata invece abolita la soglia dei 4000€ in luogo di un limite più alto (ancora da definire) e di una tempistica di verifica ridotta a 4 mesi dalla scadenza prevista per la dichiarazione dei redditi.
Per effetto di tale legge è dunque abolito il limite dei 4000€ che faceva scattare automaticamente i controlli, ma vengono velocizzati i tempi tecnici per ottenere il rimborso.
I contribuenti che risulteranno idonei a ricevere il rimborso riceveranno quindi l’importo previsto entro il quarto mese successivo alla data di scadenza fissata per la presentazione della dichiarazione dei redditi.