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La laurea in economia che rende creativi

Chi ha detto che le lauree più tradizionali sono ormai piatte e stereotipate?
Dimentica l’abito scuro con la cravatta per lui, i tailleur per lei, la 24 ore in cuoio, occhiali e pettinature austere: il nuovo laureato in economia aziendale non ha niente a che vedere con le vecchie mummie contabili piegate su pile e pile di fogli, intente solo a fare calcoli.

Anche le professioni ormai vivono di contorni e mansioni piuttosto fluide e sempre più si incontra la creatività e l’innovazione con la rigidità di modelli di studio che si trasmettono da decenni.

 

Creatività al servizio dell’economia

Basta guardarsi attorno per capire che fossilizzarsi su vecchie posizioni non serve più: il web ha sconvolto il mondo, la società è assolutamente cambiata e si adegua ogni momento ai cambiamenti repentini, il mondo professionale è fluido, flessibile, precario sì, ma che offre grandi spazi per l’innovazione, obbligando a volte, ma dando anche la grande possibilità di cambiare e sperimentare.
Se fino a dieci anni fa era impensabile unire due termini come economia aziendale e creatività, oggi sembra davvero necessario: nuovi modi di guardare il mondo lo hanno reso possibile.
E allora ecco che bisogna trovare il modo di essere più vicini all’ambiente, limitare gli sprechi, mantenendo comunque attiva la lente del guadagno.

Come fare? Ecco qua un piccolo esempio di alcuni giovani, quasi tutti laureati in economia, che seguendo e interpretando questo mood sono riusciti a lanciare sul mercato un prodotto davvero innovativo.

Un piccolo esempio di economia creativa

Nello specifico, stiamo parlando di una molletta digitale che comunica e gestisce le scadenze degli alimenti tramite smartphone.
Questa invenzione anti-spreco è stata realizzata da H24Invent, una Invention Factory italiana che ha l’obiettivo di interpretare il futuro creando prodotti utili e inediti. Perché? Perché migliorare il presente è il loro lavoro!

Cosa c’entra la laurea in economia

La domanda sorge spontanea, ma una laurea in economia aziendale, cosa c’entra?
Se leggiamo un piano di studi di questa laurea triennale proposta ad esempio da Unicusano, vediamo che le materie di studio sono quelle tradizionali: economia politica, statistica, diritto, ragioneria.
L’ambiente accademico non è affatto cambiato!
Bisogna studiare, armarsi di conoscenze e competenze in grado di farci entrare in maniera attiva e con uno sguardo critico sul mercato. È impensabile giocare a un gioco di cui non si conoscono le regole!

L’importanza delle softskills

Una volta apprese le regole del gioco con la laurea in economia aziendale, deve entrare in campo la propria personalità con tutte quelle softskills apprese lungo il percorso.
Ecco allora che la creatività può essere il valore aggiunto che stavamo cercando, come l’orientamento al problem solving, l’organizzazione e la capacità di lavorare in gruppo: tutte perle che potranno impreziosire le nostre solide basi.

Dove trovo il tempo per una laurea?

Se pensiamo che una laurea in economia aziendale è ciò che potrebbe dare un valore aggiunto alla nostra vita, ma già lavoriamo, abbiamo una famiglia o una way of life molto impegnato, possiamo cercare un’università Telematica, riconosciuta dal Miur, che venga incontro alle nostre esigenze logistiche: lezioni disponibili h24, tutor e segreterie a portata di clic potranno sicuramente aiutarci in un percorso accademico.

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